la villania e' una qualita' che, nelle questioni d'onore, supera e soppianta ogni altra. se per esempio, durante una discussione o un colloquio, un altro dimostra una cognizione di causa piu' esatta, un amore della verita' piu' rigoroso e un giudizio piu' sano rispetto a noi, o comunque una superiorita' intellettuale che ci mette in ombra, possiamo eliminare subito questa e ogni altra superiorita', nonche' la nostra stessa pochezza messa cosi' a nudo, e viceversa essere noi superiori, diventando villani: una villania prevale e ha la meglio su ogni argomento, e a meno che il nostro avversario non replichi con una villania ancora maggiore, impegnandoci nella nobile tenzone dell'avantage, siamo noi i vincitori, l'onore e' dalla nostra parte, e la verita', la conoscenza, lo spirito e l'ingegno debbono fare fagotto, una volta sconfitti e messi in sacco dalla divina villania. per questo gli uomini d'onore, non appena qualcuno avanzi anche una sola opinione differente dalla loro, la quale magari minacci di rivelarsi piu' giusta, si accingono subito ad inforcare quel loro cavallo di battaglia, ponendosi senza indugio nell'atteggiamento richiesto
cosi' ironizzava arthur schopenauer nel 1828.
la mia prof di liceo diceva che la caratteristica dei classici e' quella di essere sempre attuali.
rileggendo questo brano mi vengono in mente le risse televisive (finte o vere che siano) tra suobrettine, attoruncoli, politicanti e chi piu' ne ha piu' ne metta.
direi che piu' azzeccato di cosi'....
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