mercoledì 26 novembre 2008

niente da dire

avete presente quelle volte che non avete niente da dire ma volete dire qualcosa lo stesso?
per non perdere il vizio; per sentire la vostra voce e dimostrare a voi stessi, prima ancora che agli altri, che ancora esistete; per vedere fino a che punto potete parlare di nulla prima che vi si secchi la lingua o si blocchino le dita sulla tastiera; per capire quanto niente c'e' nella vostra testa; per affermare la vostra ininfluenza e per sottolineare che se non ci foste voi chi cazzo si metterebbe a parlare di niente? sarebbero tutti troppo presi ad esprimere concetti nobili e densi di significato.
per fortuna c'e' chi pensa a fare il lavoro sporco.
a spalare fango.
a non dire niente.
in questo nostro mondo di tuttologi, in cui ognuno e' esperto di qualcosa ed ha opinioni praticamente su tutto. in cui tutti comunicano, mandano messaggi, stigmatizzano, esemplificano, spiegano.
c'e' ancora chi come me non sa un cazzo.
e se ne vanta.
e lo dice pure.
non ho niente da dire.
zac.
secco.
e adesso?
adesso alzate un sopracciglio in segno di sdegno, sorprendetevi, indignatevi, offendetevi.
c'e' qualcuno che ha osato mettere nero su bianco questa verita' indicibile. un paria, un intoccabile! prendete i forconi! dagli all'untore. come osa costui sprecare inchiostro (per quanto virtuale) per simili facezie. in questa nostra societa' di gente impegnata, indaffarata, presa. gente che fa meeting, conference calls, de-briefings, business lunches e via di seguito.
c'e' uno che non ha niente da dire.
e sono io.
non ho niente da dire e me ne vanto.
pero' ammettetelo con voi stessi: se siete arrivati a legger fin qui, vuol dire che voi non avete un cazzo da fare!

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