mercoledì 4 settembre 2013

tentazioni

già me la pregustavo da qualche giorno la mia riunione a bolzano. confidavo molto nella clemenza di questa estate settembrina, dopo le piogge continue e torrenziali di luglio e agosto e devo dire che stavolta il meteo non mi ha deluso.
e così sono partito tranquillo e sereno per la mia riunione.
stringo bene il casco, allaccio la giacca, infilo gli occhiali da sole e via. duecentonovantacinque km di sciallo puro.
la a4 è quasi deserta. i camion sono pochissimi. la temperatura è perfetta e gli occhiali mi proteggono dal sole dritto-sparato in faccia (normale, vado verso est).
quando imbocco la a22 va anche meglio. il traffico si intensifica un po', ma l'aria è ancora più fresca e la strada decisamente più divertente, con qualche curva dolce ogni tanto a spezzare i rettilinei.
a quindici km da bolzano sento il motore che borbotta e si spegne. giro il rubinetto della riserva e accosto alla prima stazione di servizio. mi fermo e mi gusto il panino fatto in casa (visto che ormai è mezzogiorno) in barba a quelli che spendono decinaia di euri per avvelenarsi coi sani prodotti della chimica industriale propinati dagli autogrill.
controllo la posta e scopro di aver ricevuto due quintali di spam, ma niente di urgente.
risalgo in sella per fare il pieno e alla pompa di benzina trovo altri 3 arleisti.
- uè ciao. springer. bella.
- grazie. bellissime anche le vostre (una ultra classic, una electra standard e una duo glide tutte e tre rimaneggiate e modificate da gente che evidentemente conosce il mestiere)
- anche tu vai al faaker?
- eh, magari... macché... ho una riunione di lavoro qui a bolzano...
- ah! ma da dove arrivi?
- milano
- e vai a una riunione a bolzano in moto?
- si. guarda, organizzatissimo (apro la giacca finto-trucido e con effetto zero-zero-settete spuntano fuori la camicina rigata e la giacca blu). quando arrivo mi raschio via i moscerini dalla faccia e sono perfetto.
(risate)
facciamo quattro chiacchiere su preparatori, viaggi, moto. poi è ora di salutarsi.
- ma dai, molla lì quella cacchio di riunione di lavoro e vieni con noi al faaker
le ultime parole le sento al rallentatore, con l'effetto distorsione di quando, da piccolo, mettevo i 78 giri a 33 sullo stereo di papà per farmi quattro risate.
mi sembra che tutti si voltino a guardarmi: benzinai, clienti, conducenti dei tir in transito. e in un attimo che dura una vita mi vedo tirare dritto verso il brennero, arrivare in carinzia e vedere in lontananza la scritta harleywood. e poi birra, qualche spiedino e la giacca finto-trucido come coperta per la notte passata sull'erba accanto alla moto.
- no, grazie, fatemi fare il bravo dai....
al ritorno il viaggio è ancora più bello perché non ho l'assillo di arrivare in orario, quindi me la posso prendere comoda. sopravvivo all'incontro ravvicinato con un pullman di cinesi che fanno capannello attorno alla mia moto, scattando tonnellate di foto e facendo commenti che provocano il consenso generale a giudicare dalla quantità di capocce che annuiscono in perfetto sincrono.
arrivo a casa in tempo per la cena dopo altri quasitrecento km col sole in faccia (normale, vado verso ovest). giornata spaziale. mi lavo la faccia. mi siedo a tavola. e quando stiamo per mangiare:
- papà!
- dimmi tesoro
- ma che hai fatto in faccia?
- eh?
- sei tutto rosso...

del resto, senza abbronzatura, che estate è?

Nessun commento: