venerdì 4 maggio 2012

the duel

sabato inizia il giro d'italia e questo devo dire che ha una certa influenza sull'atteggiamento dei ciclisti che incontro lungo il tragitto verso l'ufficio.
e, inutile negarlo, anche sul mio.
stamattina ho infilato un semaforo verde dietro l'altro, superando diversi ciclisti evidentemente troppo tranquilli e poco competitivi.
poi, finalmente, nel parco ho trovato il degno avversario.
lui: mountain bike da competizione, occhiale da sole, pantalone corto.
io: scatto fisso, zaino d'ordinanza, jeans e giacca (che andavano di moda negli anni 80, quindi mi sento giovine dentro).
decido che gli handicap (il peso della sua bici e il mio fisso) si bilanciano. quindi parto. lo affianco e lo supero.
il guanto della sfida è stato gettato.
e lui lo raccoglie: inizia subito a succhiarmi la ruota.
aumentiamo il ritmo, tanto siamo nei vialetti del parco e non passano macchine. ci sono solo dei fastidiosi pedoni che però riescono a schivarci in tempo.
il trucco in questi casi è non far capire all'avversario quanto stai spingendo e far sembrare che ti venga tutto naturale. anche quando schivi due cani all'ultimo secondo, anche quando eviti per un pelo la signora col carrellino della spesa (ma chi è che fa la spesa alle 8 di mattina?) o fai uno slalom stretto tra figlia-padre-figlia che se ne vanno a scuola e li sorpassi tra imprecazioni e turbinare di zainetti rosa.
improvvisamente, dopo una curva a gomito, succede: gli squilla il cellulare. con la coda dell'occhio vedo che esita, la mano in tasca, non sa se rispondere e capisco che è il momento di allungare.
scatto.
lui mi vede partire e decide di rispondere (alla chiamata, non al mio scatto). in poche pedalate ho guadagnato un vantaggio sensibile. lui mugugna tra i denti frasi sconnesse al cellulare e io sono sempre più lontano.
e qui commetto l'errore. tipico. banale. scontato. penso di avere la vittoria in tasca.
e mi rilasso.
rallento il ritmo.
cerco di gestire il vantaggio.
e dopo poche centinaia di metri... zac, lo vedo che mi sfreccia davanti. ha tagliato per il prato, l'infame. con la sua mtb non ha problemi, ovviamente.
inizio subito la rimonta, tanto tra poco c'è la salita e li che sono più leggero....
e mentre siamo concentrati in queste tattiche da manuale, arriva da dietro un tizio con la cannondale in fibra, caschetto racing, occhiale da professionista e naso aerodinamico che ci infila come due tordi allo spiedo.
restiamo un po' intontiti a guardarlo allontanarsi.
ci studiamo con la coda dell'occhio. ostentiamo indifferenza come a dire "io non stavo mica spingendo, per forza il tizio mi ha passato..."
lui prova anche a fischiettare, mi sembra.
al primo bivio, lui prende a destra e io a sinistra.
ma tanto prima o poi lo ribecco...

1 commento:

Indovina............... ha detto...

hihihihihi.............