il periodo delle ferie presenta sempre dei risvolti inquietanti in casa nostra.
di solito per i primi 3-4 giorni dopo la fine della scuola, i nani vogliono fare tutto. ma proprio tutto. guardare la tv fino alla nausea, correre tutto il giorno, rotolarsi in terra, stare alzati fino a tardi... il risultato è che dopo 72 ore sono intrattabili per la stanchezza accumulata e subiscono un crollo psicofisico monumentale.
e subito dopo inizia l'oratorio.
avete presente il "mito" dell'oratorio milanese, pieno di bambini che giocano festosi, sorvegliati dall'occho benevolo di qualche prete (magari con la tonaca) troppo indulgente e buono e di molti adulti educati e cortesi? ecco, scordatevelo.
l'oratorio del nuovo millennio è una palestra per le future sfide della vita, nel senso che se sopravvivi lì dentro, allora sei a cavallo.
ragazzi lasciati allo stato brado o, peggio, sorvegliati da educatori che hanno 3 o 4 anni più di loro, zero tolleranza, zero educazione, parolacce, qualche furto, molte botte.
una specie di barrio in miniatura dove vengono confinati tutti i figli di quei poveretti che appartengono a famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e che non possono permettersi 3 mesi di vacanza.
alla fine del secondo giorno i nani iniziano a implorarci di prendere ferie ed andare via da qualche parte. da QUALSIASI parte. le scene sono raccapriccianti: si va dal "muso" classico (braccia incrociate sul petto, sguardo basso, broncio, accompagnati dalle frasi di rito "se voi ci voleste bene davvero....", o "uffa ma perché lavorate sempre") alle preghiere con gli occhi pieni di lacrime, fino ai voli pindarici che fanno leva sui sensi di colpa ("se fossi re del mondo farei una legge per far smettere i genitori di lavorare...").
presi dalla disperazione e con l'intento di togliere i nani dal purga(ora)torio, giochiamo la carta dei nonni umbri, che, dopo avere acconsentito ad una settimana di soggiorno tra le dolci colline del cuore verde d'italia, si defilano allegramente con un "ci vediamo a settembre" lasciando tutti con un palmo di naso.
risolta la crisi esistenziale del caponano, la crisi epilettica di una delle nanette e fatti i conti con l'assoluta indifferenza dell'altra, ripieghiamo su una settimana in toscana sotto lo sguardo attento dei nonni milanesi.
non è la stessa cosa, ma almeno per una settimana possiamo sottrarre i nani al supplizio quotidiano dell'oratorio.
mentre scrivo si stanno definendo i dettagli. ad oggi non si conoscono date di partenza o tornanza, e la stessa partenza in effetti non è garantita al 100% perché pare ci sia di mezzo un imbianchino che sta imbiancando la casa in toscana.
e quindi siamo qui.
stremati da un anno scolastico interminabile. minati nel fisico da una stagione rugbystica bestiale. in attesa di sapere che cosa ne sarà dei nostri figli. con il miraggio delle due date più importanti dell'anno: partenza dei nani per il mare ed inizio delle nostre ferie.
e da due mesi sommersi dallo sporco per vacanza della sciura delle pulizie.settembre non è lontano vero?
Nessun commento:
Posta un commento