martedì 3 maggio 2011

tutto di fretta

ore diciassettettrenta, il gong sancisce la fine della giornata lavorativa e l'inizio della fase "papà". telefono ai nonnisitter per sapere che cosa ne sia dei miei figli e concordo un orario di rientro. spengo il pc, archivio tutto, carico lo zaino in spalla e monto in bici. parto alla massima velocità che il percorso mi consente, slalom tra pedoni, auto parcheggiate in tripla fila e cabine del telefono (che in periferia ancora si trovano). raggiungo indenne la ciclabile. cambio rapporto e inizio a pedalare sul serio. ho poco tempo. sono di fretta. è martedi e devo ancora preparare la borsa per l'allenamento settimanale, dar da mangiare ai nani, controllare compiti e diari e arrivare al campo entro le 20.30. in più stasera ho una sosta fuori programma. visto che il dito continua a far male mi fermo a comprare un rotolo di tape per bendarlo in vista dell'allenamento, per evitare danni peggiori.
scendo al volo, entro nel negozio, compro il tape, ovviamente becco la cassa in cui la fila è composta da 1 extracomunitario che non parla italiano, una signora che decide di pagare un conto di 789€ con monetine da 2cent e preferisce ricontare tutto tre volte, una coppia di fidanzatini che ridacchiano e amoreggiano invece di andare avanti con la fila.
pago.
rimonto in sella alla bici dopo un veloce check orario: ce la posso fare.
riparto manco fosse una tappa del tour de france. mi bevo in un attimo viale fulvio testi, poi via dentro al parco nord. slalom tra i pattinatori e i cani lasciati liberi sulla pista ciclabile. arrivo in zona casa. evito un frontale con una bimba di circa 6 anni che corre ad occhi chiusi. riparto mentre lei mi urla "scusi....!" ma è già lontana. ce la faccio. ce la faccio.
brucio un paio di semafori, taglio la provinciale e riconquisto l'ultimo tratto di ciclabile. svolta secca a destra. casa.
entro e affronto 3 nani che (tutti assieme) mi raccontano le rispettive giornate (holitigatocontuttimihannomessoincastigostavoparlandoioadessotoccamestaizittacheiosonopiùgrande...). provo i pantaloni a cui mia suocera (santa donna) sta facendo l'orlo. passo l'ispezione diari: niente compiti per le nane, una valanga per il caponano.
metto il caponano al lavoro mentre preparo la cena.
apparecchio.
preparo la borsa. ricontrollo tutto.
il timer mi avvisa che la pasta è cotta. la carne la metto in caldo.
arriva mia moglie. viene assalita dai nani che cercano (sempre tutti assieme) di raccontare anche a lei la giornata.
cena pronta. tutti e quattro sono seduti a mangiare e.... STOP AL CRONOMETRO!
guardo l'ora: sette e trentacinque. perfetto. da non credere.
ho tutto il tempo di scendere in box, prendere la macchina e....
"amore!" (mia moglie) "ma non ti ricordi che abbiamo prestato la macchina ai miei? come ci vai stasera agli allenamenti?...."
"..."
mi chiudo in bagno e piango...
piango...

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