difficile fare un bilancio sui due giorni trascorsi a treviso. pare di averli passati dentro un frullatore. venerdi niente scuola per il caponano e niente lavoro per me. vacanza (yeee!) visto che alle 1430 si parte. giusto il tempo di fare la valigia, fare un salto in farmacia a fare scorta di aspirina, mangiare qualcosa e via.
quattro ore di pullmann fino a treviso, con una pausetta in autogrill per sgranchirsi le gambe. durante la pausetta facciamo scorta di birra, che la giornata è calda e bisogna reidratarsi, e mettiamo tutti e 15 i litri nel frigo del pullmann. arriviamo giusto in tempo per la cena. sistemiamo i bagagli in camera, le birre nel frigo-bar e i posteriori sulle sedie del ristorante. alle dieci siamo rifocillati, riposati e rilassati. a mezzanotte siamo rifocillati, riposati, rilassati e ciucchi.
gli atleti, in camera a far finta di dormire, smettono di saltare sui letti verso le 0030. tutti a nanna. la mattina seguente ci svegliamo di buon mattino per andare a dare la sveglia agli atleti che, sorpresa, alle 0630 sono già tutti svegli, vestiti e calzati, pronti alla giornata di gare.
ora, per chi non sia mai stato al topolino, immaginate l'arrivo di dante nell'antinferno. adesso sostituite alle "anime prave" circa cinquemilaseicento preadolescenti in preda alle febbri del rugby, e vi sarete fatti un'idea abbastanza buona. aggiungete cielo terso, temperatura tra i 26 e i 32 gradi, niente ombra e tanta polvere e il cocktail è completo.
due giorni di botte, placcaggi, sport, divertimento e mete. per via della trasferta lunga e dei costi elevati stavolta i genitori al seguito sono davvero pochini e mi devo guadagnare la pagnotta di accompagnatore. i ragazzi sono fantastici e al termine della kermesse si portano a casa un meraviglioso venticinquesimo posto.
benissimo se si considera che ci siamo presentati solo in dieci all'appuntamento (ossia senza riserve) e che abbiamo affrontato squadre super blasonate. settanta tra le migliori squadre italiane. mica ridere, gente, mica ridere.
i singoli episodi sono troppi per raccontarli tutti, resta solo il senso di divertimento e di soddisfazione. per il risultato, certo, ma anche per la bella esperienza vissuta. per la simpatia di fabio e del "suo" sesto fiorentino, con atleti che già a dieci anni (non compiuti) dimostrano di avere la stoffa dei campioni. o per il coraggio dimostrato da tutti in campo.
da papà spendo una parola per il caponano che si dimostra ogni volta superiore a qualsiasi aspettativa o previsione. che si rialza sempre, che non si lamenta mai e che quando deve andare giù duro va giù duro, però poi si ferma ed aiuta l'altro a rialzarsi. che se gli dicono "prendi la palla e vai in meta" lui esegue e si trascina dietro tre avversari, e alla fine uno lo devono portare via a braccia. che esce alla fine del primo tempo con le ginocchia coperte di sangue, ma sa che non ci sono cambi e allora rientra con gli altri appena inizia il secondo tempo, tanto c'è la borsa medica. che mi ha insegnato tutto quello che so sul rugby e molto di quello che so sulla vita.
alle sei e mezza di domenica sera siamo a casa, con buona parte del campo ancora sotto le unghie e tra i capelli, visto che non c'è stato tempo e modo di farsi la doccia dopo le finali.
una festa bellissima, un'organizzazione impeccabile e un sacco di voglia di ripartire.
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