lunedì 30 maggio 2011

insomma...

quando ero piccolo e passava un funerale (cosa abbastanza frequente dato che abitavamo lungo la strada che dalla chiesa portava al cimitero del paese) mia nonna ci faceva sempre spegnere la televisione e andare alla finestra in silenzio, a guardare.
allora non capivo. adesso, forse, si.
era una forma di rispetto. non tanto, o non solo, per il defunto (allora si chiamava "il morto" ma si sa, la morte va esorcizzata con continui inni alla perpetua giovinezza...) quanto, e soprattutto, per il dolore di chi resta.
è stato rassicurante scoprire che ci sono posti, in questa pianura padana votata alla produttività e al profitto, dove la gente ancora si ferma a guardare il carro funebre che passa. posti dove nessuno si spazientisce se deve aspettare cinque semafori prima di traversare l'incrocio. dove nessuno suona il clacson. dove la gente ha ancora lo stesso rispetto che ci insegnavano da bambini, e che in larga misura abbiamo perso.
certo, sarebbe stato meglio scoprirlo in un altro modo, ma insomma...

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