lunedì 13 dicembre 2010

in moto

per esempio oggi. il calendario dice che siamo in autunno ma il termometro giá segna inverno pieno. e tua moglie ti fa: vado-via-due-giorni-mi-prendo-la-macchina.
bene. internet, sito delle ferrovie.... e mentre stai li che rimugini su come fare ad andare a quella riunione a quaranta (40!! non 4000!!!) km da milano senti una specie di grosso piede invisibile che ti molla un calcione nelle chiappe mentre una voce nella tua testa ti da del coglione: la moto.
la moto é li che ti aspetta, che non aspetta altro, e tu non ci hai nemmeno pensato.
e allora ti ritrovi di lunedi mattina con un sole decembrino che ancora qualcosa scalda e un cielo azzurro che se fosse piú azzurro penseresti di essere in uno spot dell´enel.
ti vesti per bene perchè in fondo, sole o non sole, ci sono sempre 4 gradi.
chiave, due cicchetti e metti in moto.
e lei parte. non tossicchia, non scarbura, non scalcia. come se avesse capito che oggi si va a fare una sgambata quasi seria e che in fondo tu hai bisogno di una mano perchè ormai é tardi per prendere il treno.
e allora lei si accende al primo colpo, senza storie.
la fai scaldare per bene e intanto allacci il casco.
40km di pura gioia, in autostrada, con il limite a 80kmh che ti fa durare il viaggio qualche minuto in piú.
40km di freddo che taglia la faccia, di zig-zag per evitare i sassi sparati dai tir (ma i tir hanno una mira della madonna e porca la bestia se sbagliano un colpo: tutti in faccia te li piazzano!), di zaffate di odori che arrivano dalla campagna vicina, di curvoni controsole fatti strizzando gli occhi. di libertá.
arrivi, fai la tua riunioncina, esci. e pensi che ti aspettano altri 40km di strada. e decidi che ti puoi viziare un po´ e concederti qualche statale e qualche curva.
e allora grandate, fino mornasco, vertemate con minoprio... per chi se lo stesse chiedendo: sono nomi di paesi...
arrivi in ufficio con un sorriso ebete. spegni il motore. metti il cavalletto. e resti li seduto. a goderti il calore che sale dalle teste e il ticchettio del metallo surriscaldato. pochi secondi che ti servono per scrollarti di dosso le sensazioni che hai appena provato e rituffarti nel pieno del lunedi.
proprio vero che certe volte non serve la route 66. basta la statale 35.

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