martedì 3 febbraio 2009

il bambino che mi fissa



per arrivare in ufficio passo davanti a diverse scuole, ed ognuna ripropone la solita interminabile teoria di bambini per mano ai nonni o ai genitori che entrano a scuola.
e ogni giorno, c'e' sempre lui. il bambino-che-mi-fissa.
non e' mai lo stesso.
quasi sempre e' un maschio. piu' raramente una femmina.
ma la scena non cambia.
mi fermo davanti al passaggio pedonale e faccio scorrere la lunga fila di pedoni finche'... tac... uno dei bambini mi guarda e si blocca come una ranocchietta ipnotizzata dalla torcia elettrica del cacciatore.
lo vedo che studia la moto. guarda il manubrio. si fissa ad ascoltare il borbottio degli scarichi. osserva ogni dettaglio, compreso il sottoscritto. mentre la madre o il nonno inesorabili lo trascinano quasi di peso verso la scuola.
e di solito continua a guardarmi con il collo torto fino a quando gli faccio un mezzo sorriso e un cenno di intesa con la testa.
allora abbassa gli occhi e si accoda agli altri.
in quei pochi istanti c'e' tutto il fascino delle nostre moto.
perche' in fondo noi le guardiamo ancora con gli occhi di quel bambino. le studiamo con la stessa passione ed intensita'. le amiamo dello stesso amore irrazionale ed inspiegabile.
mi piace pensare che qualcuno di quegli sguardi possa far nascere il seme della passione e che alcuni di quei bambini da grandi si trasformino in motociclisti.
chissa'.
di sicuro se oggi qualcuno mi chiedesse perche' vado in harley, risponderei senza esitare "per il bambino che mi fissa davanti alla scuola".

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