giovedì 22 gennaio 2009

cambio

il cambio della mia moto evidentemente ha una vita propria, con sogni, desideri, aspirazioni ed una volontà indipendente dalla mia.
me ne sono accorto stamattina venendo in ufficio.
solito abbigliamento: belstaff nera, jet nero, occhiali da sole neri. non perche' ci sia il sole o per fare il figo, ma perché mi sono perso gli occhiali con le lenti chiare.
slalom tra il traffico.
poi all'altezza di viale fulvio testi devo girare a sinistra. c'e' un incrocio immenso con un ampio marciapiede e dei cartelloni pubblicitari. e proprio li sotto vedo un gruppetto di attacchini intenti al loro mestiere che mi guardano e si danno di gomito.
e improvvisamente mi sento steve mcqueen. ho gli occhi puntati addosso. mica li posso deludere. sono in prima. penso "butto dentro la seconda e spalanco cosi' gli faccio sentire il ruggito degli scarichi". 
calcolo bene la traiettoria...
frizione...
seconda...
aspetto un millisecondo per essere certi che siano sulla linea degli scarichi (cosi' li pettino come si deve)...
ci siamo...
vai!! apro tutto e al tempo stesso sposto il peso in avanti per bilanciare la spinta della coppia.
e succede.
becco un folle.
risultato? motore imballato, moto inchiodata, e il sottoscritto che fa la figura del pirla tutto sbilanciato in avanti mentre sacramenta sul cambio per cercare di infilare una marcia... una qualunque...
mentre mi allontano vedo negli specchietti gli attacchini che continuano a guardare... scuotendo il capo.
che dire. devo ringraziare il mio cambio per una piccola lezione di umiltà.
buon 22 gennaio.

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